Nato a Denville il 2 novembre 1968 nel New Jersey, Neal Casal ha passato la sua infanzia da un angolo all’altro degli Stati Uniti.
I suoi genitori divorziarono quando aveva tre anni, quindi il giovane Neal fu costretto a passare dalla Georgia alla California, poi dal Michigan alla Florida .
A tredici anni, il giorno di Natale, suo padre , musicista vaudeville di origine spagnola, gli regalò la sua prima chitarra e suo fratello gli donò una copia di Exile on Main Street dei Rolling Stones.
A diciassette anni Neal formò una band con alcuni compagni di scuola ma non troppo contento di suonare cover degli “standard” del momento (Bon Jovi, in particolare), convince il gruppo a cercare una via “più personale”.
Lavorando occasionalmente presso uno studio di registrazione, Neal scopre la steel guitar (lo strumento gia’ lo affascino’ su Exile on Main Street) scoprendo cosi’ quale suono dare alla sua musica.
Nasce così in lui la volontà di scrivere e registare le sue canzoni.
A 22 anni i Blackfoot, gruppo del filone southern rock ma con base a New York, lo ingaggiano come chitarrista per il loro Medicine Man.
Nel 1991 Neal manda diversi demo alle case discografiche e la Warner Chappell che lo mette sotto contratto.
Dopo diverse vicissitudini Neal Casal riesce a far uscire il suo primo album, Fade Away Diamond Time, sull’etichetta Zoo Records, una filiale di BMG.
Prodotto da Jim Scott (Wilco,Tom Petty), il disco arriva proprio nel momento in cui il pubblico americano inizia ad interessarsi nuovamente a sonorità “roots” infatti da li’ a poco ci sara’ l’arrivo dell’onda “neo-country”.
Gruppi come Jayhawks e Uncle Tupelo avevano aperto la via, Neal Casal esce al momento giusto per inserirsi nel loro percorso.
“Siamo tutti figli degli anni 80, ma la musica che ci ha segnati è quella della fine dei 60’s e dell’inizio dei 70’s” e poi : ” Gli Stones ad esempio, mi hanno condotto al country-rock di Gram Parsons, al reggae di Peter Tosh, quindi al blues del Mississippi di Fred McDowell. “
In gran parte salutato dalla critica americana (il Washington post lo designa anche “album dell’anno”), Fade Away Diamond Time sembra predirre un futuro radioso al suo autore. Purtroppo, il sogno si trasforma rapidamente in un incubo quando il team che lo aveva fatto firmare per la Zoo è congedato seguito ad una “ristrutturazione” e poi bancarotta dell’etichetta.
Nel dicembre 1994, mentre è in pieno tour promozionale con i Gov’t Mule, Neal apprende che fa parte del gruppo degli artisti scaricati dell’etichetta.
Sei anni più tardi, spiegherà : “A posteriori, posso dire che è stata forse la migliore cosa che mi sia capitata. Da allora, ho potuto registrare sei album! Ciò significa che ciò sarebbe stato impossibile se fossi restato da loro. Non avrei certamente potuto farne uscire più di tre! “
All’epoca Neal decise di superare tutto tuffandosi nel lavoro. In cinque giorni registra (per una somma ridicola) il suo secondo album: Rain, Wind & Speed, per l’etichetta indipendente di New York Night and Day.
Più cupo del suo predecessore, Rain, Wind & Speed, registrato in presa diretta, senza sovraincisioni. Nonostante questo l’impatto emozionale delle canzoni è molto forte come in “Break Even”, “Virginia Dare” o “Best To Believe”.
Anni dopo, Neal Casal considerera’ sempre Rain, Wind & Speed come il disco che gli ha letteralmente salvato la vita: “Era il solo mezzo per dimenticare la zoo e l’annullamento del mio tour… Allo stesso tempo, c’è molta disperazione su quest’album… Un disperazione che non mi somiglia. Ho sempre difficoltà a credere di esserne giunto alla fine.”
Siamo nel 1996 e il proprietario dell’etichetta tedesca Glitterhouse,Reinhard Holstein, contatta Neal Casal e pubblica Rain, Wind & Speed in Europa nella primavera del 1997, permettendo a Neal di fare il suo primo tour europeo.
Ancora per la Glitterhouse, Neal pubblica una serie di inediti (principalmente dai demo del suo primo album, ma anche una cover dei Black Sabbath registrato all’età di 14 anni!) battezzata Field Recordings .
Al suo ritorno in Stati Uniti, Neal contatta Jim Scott, produttore di Fade Away Diamond Time, in previsione della registrazione del suo prossimo disco. Purtroppo, quest’ultimo non è disponibile.
“All’inizio ho pensato di spostare le sessioni e ritardare l’uscita del disco ma mi sono detto: so esattamente quale suono voglio e come ottenerlo.”
Allora contattati i musicisti che lo avevano già accompagnato nel suo primo album come Greg Leisz (Beck, Brian Wilson, Joni Mitchell, Wilco), il tastierista/organista John Ginty (Santana, Lou Reed), il batterista Don Heffington (ex-Lone Justice, anche musicista di sessioni per Jayhawks, Bob Dylan) e il leggendario bassista James Hutchinson (Bonnie Raitt, Taj Mahal, Brian Wilson, CSN), nasce The Sun Rises Here, registrato e mixato in una settimana (dal 30 giugno al 6 luglio 1996, per essere precisi).
“Non avevamo bisogno di discutere sulle canzoni prima di registrarle (…) occorreva assolutamente che tutti provassero del piacere a registrare questo disco. Nel momento in cui diventava un lavoro, smettevamo immediatamente per fare altre cose. I musicisti sono troppo spesso assediati dai produttori. Io, volevo assolutamente lasciarli suonare i pezzi come li sentivano. Alla fine, sono convinto che le buone vibrazioni che hanno circondato queste sedute si sentano sul disco.”
Il disco combina perfettamente i suoni di Rain, Wind & Speed e l’atmosfera più raccolta di Fade Away Diamond Time.
Le ballate “Today I’m Gonna Bleed” ed “Halfway Through Town”, l’hillbilly rock di “Dandelion Wine” o “Real Country Dark” confermano un talento che non può restare troppo a lungo a nascosto.
All’uscita del disco, Neal riprende il tour, dando concerti sia con il suo gruppo che in solitaria, in acustico, come a Parigi, dove si esibisce per la prima volta.
Al ritorno in patria Neal partecipa, ai cori ed alla chitarra ritmica a “Let it Come Down”, il primo album solo (prodotto da Jim Scott) di James Iha, chitarrista del Smashing Pumpkins.
Nel 1999 fa uscire Basement Dreams, una compilation di inediti registrati on the road o in casa nel corso degli ultimi tre anni.
La rivista inglese Mojo definisce Neal come “il segreto meglio conservato dell’America“.
Inizialmente riservato al mercato inglese, nel 2001 sarà ristampato dalla Fargo etichetta parigina che lo esporterà in tutta Europa.
Durante l’estate 1999, Casal riunisce di nuovo la sua band (Leisz, Heffington, ecc…) per la registrazione di Anytime Tomorrow, il quarto album (compilation escluse).
Questa volta, Jim Scott è disponibile e siederà alla console dello studio di registrazione.
Preparato in quindici giorni (registrazione e missaggio) a Los Angeles, Anytime Tomorrow avrà una genesi molto particolare: la maggior parte dei musicisti soffrono per il caldo che soffoca la città e lo studio.
“Non c’era aria condizionata nello studio ed il calore era terribile non si fermava di sudare e si pensava continuamente a questo calore opprimente. Penso che questo ostacolo sia risultato piuttosto benefico, poiché quello ci ha offerto un avversario inatteso, qualcosa da combattere. Occorreva sempre spingere la voce un po’più lontano, o suonare con più impegno, perché nulla era semplice in queste condizioni…”.
Molto più rock dei precedenti, con gli stones nelle corde, canzoni come “Willow Jane” , “Too Much To Ask” (che Neal considera come il suo più bel brano in termini di songwriting) e l’impressionante “Oceanview” che flirta con la psichedelia portano un nuovo tassello nello spettro compositivo di Casal.
È con questo disco che inizierà la collaborazione tra Neal e la Fargo, che proseguirà con le ripubblicazioni di Basement Dreams, di Rain, Wind & Speed e di The Sun Rises Here.
Sempre nel 1999 Neal condivide con Kenny Roby, cantautore del Nord Carolina, “Black River Sides” tornando al lato folk del suo repertorio.
Questa collaborazione permette di fare altre date in Europa per quello che Neal definisce uno dei suoi migliori amici “ha suonato anche al mio matrimonio”.
All’epoca di Anytime Tomorrow, Neal Casal cercava di esplorare nuove vie musicali, di cercare qualcosa di diverso il cui punto di partenza potrebbe essere “Oceanview” e forse per questo passa i due anni successivi a collaborare con diversi artisti tra cui Beachwood Sparks, Lucinda Williams, Badly Drawn Boy e Sheryl Crow.
Nel 2002 esce l’album in coppia con Shannon MacNally , una giovane country singer, “Ran on Pure Lightning”. “L’idea” ha poi affermato Shannon: “era di creare un suono tra Gram Parsons e Emmylou Harris”
Negli anni successivi Neal realizzava 2 album con il side project Hazy Malaze .
Il gruppo composto con gli amici Jeff Hill al basso e Dan Fadel alla batteria pubblica il disco omonimo nel 2003 e “Blackout Love” nel 2004. Il suono è molto easy e fresco, sullo stile del primo Lenny Kravitz.
Ancora nel 2004 esce Return in Kind composto solo di cover . Il lavoro, molto scarno, comprende pezzi di Gene Clark(“With Tomorrow”), Johnny Thunders (“It’s Not Enough”, la piu’ suggestiva) e di Michael Hurley (“Portland Water”).
Lo scarso successo commerciale lo porta, per sua fortuna(!!) ad unirsi nel 2005 con i Cardinals la backing band di Ryan Adams.
La prima apparizione dal vivo e’ del 18 Settembre 2005 a New York.
Ryan e Neal si conoscevano dai tempi dei Whiskeytown, di cui Neal era grande fan.
A quell’epoca abitavano entrambi a New York e Ryan gli propone di entrare nel gruppo:
“Conosco Ryan dal 1997 e abbiamo sempre parlato di suonare insieme in una band. Dopo non averlo visto per molto tempo, l’ho incontrato per strada a New York nel 2005, e abbiamo capito, in quel momento, che era giunto il momento di suonare finalmente insieme.”
e anche
“Sono stato un grande fan di Ryan fin dai tempi di Whiskeytown. Per quanto riguarda il suo lavoro da solista, “Love Is Hell” è uno dei miei preferiti, adoro anche “29” e “Jacksonville City Nights” è probabilmente il suo miglior disco di sempre”
Questa occasione porta Neal a suonare davanti a platee ben diverse da quelle a cui era stato abituato(“Suonare al Madison Square Garden l’anno scorso è stato il momento più alto della mia carriera dal vivo”).
In occasione del tour europeo del 2006 , Neal apre anche i concerti appoggiandosi anche a John Graboff (slide guitar dei Cardinals) e a Ryan Adams stesso alla batteria(!).
Nel 2006 esce anche “No Wish To Reminisce” lavoro in cui mette tutto il dolore per la fine del suo matrimonio.
I testi sono molto profondi e alcuni brani come “Freeway To The Canyon” o “You Don’t See Me Crying” dimostrano tutto il suo talento.
Durante la permanenza nei Cardinals ha la possibilità di registrare il disco “Songbird” con Willie Nelson nel quale i Cardinals fanno da backing band.
Il 2007 e il 2008 Neal lo passa on the road con Ryan Adams fino all’inizio del 2009 quando Ryan , affetto da un problema all’orecchio, decide di fermarsi e ‘approfittare’ per sposarsi e tornare, solo a metà 2010, sul palco per una breve esibizione per beneficenza. I Cardinals sono ufficialmente sciolti.
Durante la sua permanenza nel gruppo Neal registra “Easy Tiger” (2007), “Follow the Lights” (2007) e “Cardinology” (2008).
Più avanti uscirà anche una raccolta di scarti e inediti dal titolo “Cardinals III/IV”(2010).
Con solo i Cardinals, nel 2009, accompagnerà Gin Wigmore, stellina rock neozelandese, suonando nel suo primo lavoro “Holy Smoke“, un million-seller, partecipando anche al seguente in tour.
Nel 2008 viene pubblicato “Roots and Wings”, un nuovo lavoro solista che lo vede impegnato a rendere il suono migliore possibile, soprattutto nei brani dove la chitarra e i suoi assoli ne alzano il livello tecnico.
“Losing End Again”, “Chasing Her Ghost” e “Hereby The Sea” sono tre perle , “Cold Waves” una carezza e “Superhighway” un’ ottima ballad.
Questo lavoro solista lo riporta a suonare da solo per tutta la California (dove risiedeva) e finalmente tornare in Europa.
In Italia soprattutto per un tour che gli fa attraversare tre quarti del nostro Paese, da solo con la chitarra e la sua voce.
Nel febbraio 2010 esce un libro fotografico : “A View of Other Windows“. Risultato degli anni passati in tour con i Cardinals.
Le foto di Neal sono state esposte in diverse gallerie d’arte negli USA e in Giappone.
Ad inizio 2011 Neal e’ assoldato da Chris Robinson(cantante dei Black Crowes) per il suo progetto Chris Robinson Brotherhood.
I concerti ricordano quelli dei Grateful Dead e spaziano dai brani dei Black Crowes a Bob dylan fino ai succitati ‘Dead. I tour coprono tutti gli Stati Uniti, ma soprattutto la costa ovest.
Neal annuncia l’uscita del nuovo lavoro solista, “Sweet in the distance” uscirà il 2 Novembre 2011, il giorno del suo compleanno.
Poche date per promuoverlo, il disco passa sottotraccia, pur essendo molto complesso e contenendo ottimi brani, ma la CRB occupa ormai tutto il tempo a disposizione infatti all’inizio del 2012 entra in studio per registrare il primo album della band.
Un’altra band a cui Neal entra a far parte è quella degli Hard Working Americans insieme a Todd Snider, Dave Schools, Chad Staehly e Duane Trucks.
L’album di debutto del supergruppo omonimo è registrato negli Studios di Bob Weir nel 2013 e pubblicato il 21 gennaio 2014.
Nel 2015, Casal insieme ad Adam MacDougall, Dan Horne e Mark Levy registrano cinque ore di musica con il nome di Circles Around the Sun con cui suonerà durante i break del tour di addio “Fare Thee Well” dei Grateful Dead a Santa Clara e Chicago.
Questi brani saranno poi incisi nell’album “Interludes for the Dead” il primo per i Circles Around the Sun. Il debutto con questa band è al Lockn’ Festival nel 2016 presso l’Oak Ridge Farm ad Arrington, Virginia.
Nel 2016, Neal si unisce ad altri tre ex membri dei Beachwood Sparks: “Farmer” Dave Scher, Dan Horne e Aaron Sperske e con il cantautore Cass McCombs per formare The Skiffle Players. Il loro album di debutto Skifflin viene pubblicato nel 2017 invece l’EP “Piffle Sayers” e “Skiff” nel 2018.
Nel 2018, i CATS pubblicano il loro secondo album, “Let It Wander”.
Dopo un concerto con la “Dead & Company” di Oteil Burbridge al Lockn’ Festival, il 26 agosto 2019 Neal viene trovato morto, suicida, in casa sua.
Il biglietto di addio chiedeva di fare una grande festa in suo ricordo al Capitol Theater di New York, cosa che succederà il 25 settembre 2019.
Al concerto segue un triplo album (5 LP) “Highway Butterfly: The Songs of Neal Casal” i cui proventi vanno alla Neal Casal Music Foundation che i diversi amici hanno fondato per aiutare a fornire strumenti e lezioni agli studenti delle scuole statali del New Jersey e di New York. La fondazione dona anche del denaro alle organizzazioni di salute mentale che sostengono i musicisti.
Negli ultimi anni, sempre a sostegno della NCMF, vengono pubblicati dei singoli con inediti o collaborazioni che ancora non avevano visto la luce (vedi la Discografia).